Ora, con tutta l’umana comprensione per un signore di una certa età che ha sicuramente compreso gli errori commessi in gioventù ma – esattamente come i suoi coetanei che ancora balbettano stronzate su Cuba, il Che Guevara, l’internazionalismo – non riesce a evitare di mettersi e di metterci in imbarazzo, sarebbe tempo che qualcuno spieghi al senatore Ignazio La Russa che il suo ruolo non consente “lievi indisposizioni”.

Che lo faccia per evitare domande sul passato o su quello dell’area politica da cui viene, o per evitare volgari contestazioni durante una cerimonia in cui il silenzio dovrebbe essere l’unico linguaggio condiviso, non si può andare avanti così.

I cantanti non cancellano i concerti per una leggera indisposizione, gli avvocati non rinunciano a presentarsi in aula perché hanno la febbre, le mamme non decidono di restare a letto la mattina solo perché il pupo le ha tenute sveglie tutta la notte: non ci sono indisposizioni che tengano.  Se non sei in un reparto ad alta sorveglianza per una grave crisi immunitaria o perché portatore di un patogeno altamente infettivo, se le tue ore non stanno correndo veloci per una malattia che non dà scampo (ma qui, giusto per passare libri di storia, fossi in te non esiterei a presentarmi), se non sei sanguinante in un letto d’ospedale, alla cerimonia per gli ottant’anni dei rastrellamenti degli ebrei a Roma ci vai, a costo di imbottirti di farmaci, a costo di avere un’ambulanza dietro che ti porta subito dopo in ospedale: il Paese non si può aspettare meno di questo.

Il presidente del Senato non può essere causa di questo tipo di polemiche e discussioni, nessuna carica dello Stato, dall’assessore del XVIII municipio del comune di Roma al presidente della Repubblica può permettersi “gaffe istituzionali” di questo tipo: è tuo dovere fare in modo che nessuno possa mettere in dubbio la solidità dei convincimenti democratici di tutto il “management della Repubblica”, non c’è spazio per altro.

Giorgia Meloni questo lo ha capito in un tic di lancetta dell’orologio e dal primo giorno non si sottrae a questa sfida, forse lei è facilitata dall’essere nata così lontano dai giorni più neri della nostra storia, ma questo non consente agli altri di cercare pavidi nascondigli.