Questo è il ricordo d’un tempo che non c’è più, quello delle colonie.
No, non i tempi dell’Impero, ma le colonie estive per i bambini.
Io ci sono stato in colonia, le colonie erano un’istituzione qui a Milano.
La loro storia risale alla fine del ‘800, a quella cultura del Welfare che mi ha sempre reso così orgoglioso di essere meneghino.  I nomi dei fondatori di questa “Pia Istituzione per la cura climatica gratuita” sono a buon diritto quelli di molte delle più antiche vie milanesi: la città ha saputo essere grata ai suoi Benefattori.
Si può leggere in “Milano benefica e previdente: cenni storici e statistici sulle istituzioni di beneficenza e di previdenza” (Leone Emilio Rossi, 1906):

…L’esito soddisfacente ottenuto e la simpatia con cui fu accolta la novella provvida istituzione incoraggiarono ognora il Comitato, cosicché aumentava ogni anno il numero de’ suoi beneficati. Attualmente egli ne invia oltre 200 a Berzonno, distante circa 3 ore di Milano, frazione del comune di Pogno, paesello sulla riva sinistra del lago di Orta a 461 metri sul livello del mare. Il caseggiato, che è sede della colonia, già villa signorile, è formato da due ali di fabbricato in mezzo ad un ampio quadrilatero… È una posizione alpestre salubre dotata dei requisiti igienici più necessari e moderni.  L’istituzione fu eretta in Ente Morale coi R. Decreto 15 gennaio 1885; ebbe medaglie ed onorificenze diverse nelle più importanti Esposizioni e fu segnalata con diplomi di benemerenza speciale in Congressi ed Esposizioni medico-igieniche.

Ricordo la mia colonia di Berzonno di Pogno (NO) con dolcezza: gli amichetti, le passeggiate, le signorine cortesissime e le bidelle un po’ rozze ma materne, l’escursione annuale al Lago d’Orta, il sonnellino dopo pranzo, le partite a calcio, le docce e il sapone di Marsiglia, la piccola cassa che ognuno di noi aveva per i gelati, il falò di fine colonia…
Sono così affezionato a quel ricordo che con la mia prima macchina sono tornato a vedere quel luogo: ora è una casa di riposo (la residenza “Riccardo Bauer”), e quel bosco enorme che la circondava, appare per quello che forse era anche allora: poco più d’un giardino 🙂
Pochi anni dopo, direi già negli anni ‘80, la storia delle colonie estive si spense: erano oggettivamente un investimento costoso, attivo pochi mesi l’anno, e troppo “cheap” per un Paese che si vedeva proiettato in un orizzonte di crescita.
Ne conserverò sempre un tenero ricordo.