No, non è stato un gran Presidente.
Certo, s’è opposto alle falsità sulla storia della Repubblica e alla conseguente deriva golpista che tentava di abbatterlo per avere detto quella che era una – scomoda – verità: che in un Paese sull’orlo della guerra civile, in cui un partito che rappresentava un terzo degli elettori continuava a ingrassare le armi, era lecito prepararsi a resistere a quelle armi.
Ma ha trasceso, trasformando quella che era una difesa della Repubblica in una lotta personale, e usando mezzi non troppo dissimili da quelli dei suoi avversari.
Arrivò a patrocinare, nell’oscurità, un “partito del Presidente” che era a mio avviso largamente eversivo, per il ruolo che nel nostro sistema il presidente ha… poi non se ne fece nulla, mentre la sua umoralità lo spinse a improvvise dimissioni.
Detto questo era una persona “simpatica”, nel senso che a differenza di altri tromboni non usava gli allori della Repubblica per coprire le proprie vergogne, e non temeva di lottare in prima persona.
Non è stato un gran Presidente, ma tra i migliori che io ricordi.