È un pensiero che cerchiamo di scacciare tutti, una triste circostanza non mi permette in queste ore di fingere di ignorare l’inesorabile regola per cui mentre qualcuno sta festeggiando, c’è sempre qualcuno che piange.

Anche in questa attesa festiva non tutti sono felici, è il nostro destino, il nostro essere finiti, il sapere che nulla nella nostra esistenza è eterno e che, come si spezzerà tutto ciò a cui teniamo, un giorno finiremo noi e tutto è destinato a questa sorte, fino a quando l’unica possibile spiegazione “scientifica” al nostro errare su questo sasso nell’universo non tornerà, forse, a occuparsi di noi: è la nostra ultima speranza perché tutto abbia un senso.

Mentre domani le mie amiche e i miei amici di fede cristiana celebreranno la nascita del Figlio di Dio e quella ultima speranza, io che trovo il messaggio evangelico almeno una razionale proposta per cercare di trasformare questo inferno che è la nostra vita in qualcosa di accettabile, celebro il legame tra noi e il racconto di questa nascita: quella voglia insopprimibilmente umana di ripartire, di iniziare a raccontare una nuova storia nonostante il disastro di quella vecchia, nonostante i fallimenti e le delusioni, nonostante la morte.  

In ogni nascita c’è un mistero in divenire: nessuno di noi sa se quel bambino così brutto che vediamo al di là del vetro della maternità diventerà un santo, un insignificante peccatore, un delinquente o chissà che, ma tutti vediamo una promessa, e speriamo.  

Nel racconto del Natale e della Pasqua – anche per chi non crede nel messaggio soprannaturale connesso – si trova una promessa, un potente messaggio di speranza: è sempre possibile una nuova nascita, nulla è definitivo, nulla è insuperabile (per chi ha fede neppure la morte) soprattutto, ognuno di noi può provarci di nuovo.

Forse non è vero che “non importa quale sia il tuo passato il tuo futuro è senza macchia”; ma è vera la speranza nella possibilità di costruire un futuro, che magari non sarà senza macchia, e magari sarà appena un poco migliore, o magari sarà tutto ciò che potevamo fare.

Viviamo di speranza, e questo è tutto.  Buon Natale.

 

 

Immagine: © Marlon Sommer.