Salvini è andato al confine con l’Ucraina per “farsi la plastica” dopo essersi dato con voluttà per anni (non era il solo, sia chiaro) alla Russia putiniana, sperare nella arrendevolezza/complicità di questo sindaco di un paese di confine della Polonia è stato veramente sciocco.
Ritengo da trent’anni che la Lega sia uno dei veleni che hanno e che corrodono la nostra società. Il fiume di odio, volgarità e qualunquismo che in questo decenni la Lega ha generato non è rimasto senza conseguenze.
Credo che senza l’abbassamento del livello del discorso politico che i leghisti hanno perseguito per decenni gli italiani forse non si sarebbero lasciati abbindolare da quella manica di scappati di casa che sono i grillini.
Li ricordo i poster, gli slogan, le minacce e le azioni dei leghisti dagli anni ‘90 in poi, e Salvini era già lì.
Non è astio personale, qualcosa che cerco di non nutrire, è un giudizio politico: Salvini non è diverso dalla Lega “di prima” e ha mandato tutto alla malora prendendo bisogni e paure e trasformandoli in odio e demagogia.
Ma se anche tutto questo non ci fosse e Salvini fosse nato politicamente l’altro ieri, resta il fatto che il partito guidato da lui, assieme ai 5S, è stato la quinta colonna del putinismo in Italia.
Putin non è una versione impazzita di De Gasperi, non è un liberale eccentrico: da troppi anni sotto il suo regime la violenza, l’uso politico della giustizia e l’assassinio, sono pane quotidiano; io, fossi leader di un partito, non indosserei mai la maglietta da fan di “quello lì”, lui l’ha fatto sapendo quello che faceva, ora ne raccoglie i risultati.
Le scelte comportano conseguenze e questa è solo una conseguenza, chissà che la Lega non decida di diventare una forza politica decente…